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30 Gennaio 2019

Alessandro Frosini: “Apprendistato in duale, una grande opportunità”

Categoria: #foriumdalcomune

Tra i progetti in cui l’agenzia Forium di Santa Croce sull’Arno è impegnata assieme a partner economici e istituzionali, uno ai nastri di partenza riguarda specificatamente la promozione dell’apprendistato in duale. Si tratta di una formazione che prevede la possibilità di ottenere un contratto di apprendistato in azienda e al contempo la prosecuzione degli studi fino a ottenere un diploma di scuola secondaria superiore. Il titolo del progetto è “Promotion” e, tra i vari soggetti partecipanti, il capofila è proprio un istituto di istruzione, ovvero il “Carlo Cattaneo” di San Miniato. Alessandro Frosini è il dirigente scolastico e per #foriumdalcomune illustra quelli che sono i punti salienti di questa opportunità.

Apprendistato in duale, questo sconosciuto?

È una parola che non tutti conoscono, specialmente il mondo delle aziende. Eppure può essere una grande opportunità sia per il mondo produttivo che per il mondo scolastico. È un modo per trovare un’intesa tra il mondo del lavoro e quello della formazione per mezzo di un apprendistato.

In cosa consiste?

Il ragazzo diventa contemporaneamente un lavoratore e uno studente. Svolge dunque un’attività lavorativa presso un’azienda in cui fa anche formazione, completandola in ambito scolastico. Il tutto è finalizzato all’acquisizione del titolo di studio, che può essere una qualifica professionale, un diploma o un titolo di Istruzione Superiore.

Quali i punti di forza?

Il vantaggio è quello di ripetere, un po’ aggiornata ai tempi di oggi, quella che è stata l’esperienza delle botteghe artigiane, in cui il datore di lavoro diventa effettivamente colui che insegna un mestiere. Il ragazzo diventa un apprendista nel senso vero del termine, cioè acquista una professionalità e allo stesso tempo, attraverso il rapporto con la scuola, una qualifica riconosciuta. Il vantaggio di questo strumento è anche quello della sua estrema flessibilità, con la possibilità di costruire un progetto formativo su misura per lo studente e per l’azienda.

La vostra scuola sta già sperimentando questo sistema. Con che risultati?

L’Istituto Tecnico Cattaneo di San Miniato ha sulle spalle una esperienza che riguarda quattro contratti. Quindi ancora limitata, anche se bisogna dire che a livello regionale toscano non credo molte scuole possano vantare un numero superiore. Anzi, come “Cattaneo” siamo stati un po’ antesignani di questo strumento. Il primo contratto fu attivato addirittura un mese dopo che era stata entrata in vigore entrata in vigore la legge regionale che rendeva praticabile questo strumento. La nostra esperienza rappresenta un incontro produttivo fra aziende e ragazzi che altrimenti, lo dico apertamente, sarebbero stati anche a rischio di dispersione scolastica. C’erano ragazzi che avevano bisogno di misurare la propria voglia di fare in un contesto lavorativo o in cui potevano comunque mettere davvero a frutto la loro manualità e volontà. Abbiamo costruito dei percorsi individuali tali da portare due ragazzi alla conclusione quest’anno del percorso: uno con diploma quinquennale e un altro con una qualifica professionale. A febbraio avremo il primo ragazzo che avrà completato il suo cammino, nel suo caso biennale: direi un’esperienza positiva da questo punto di vista.

Il punto debole?

Il problema è che si tratta non strumento ancora poco conosciuto, sia delle famiglie che dalle aziende ma anche dai consulenti del lavoro. Per questo motivo nasce un progetto che si chiama Promotion. Riguardo ai consulenti, per esempio, sono gli stessi professionisti che spesso non forniscono consigli sull’apprendistato in duale ed è il nostro interesse che lo facciano, avendo presente quella che è la vasta gamma degli strumenti messi a disposizione della legislazione italiana. L’idea è quella proprio di fare una vera e propria campagna di informazione, rivolta come target alle famiglie, agli imprenditori in generale, a tutti coloro che possono essere interessati a questo tipo di strumento.

Chi sono gli attori in gioco?

Una volta che si mettono allo stesso tavolo scuola, azienda e famiglia, operativamente si conclude un contratto. Questo naturalmente implica anche una nostra capacità di formare degli operatori che lo sappiano fare all’interno del mondo della scuola e delle imprese. Quindi, tornando alla campagna di Promotion, avremo questi due aspetti: un’azione informativa fatta anche di incontri, di convegni, di appuntamenti, e una attività di formazione di coloro i quali poi dovranno mettere in pratica quello che stavo dicendo.

Per concludere: c’è modo di far dialogare le esigenze delle imprese con quelle della scuola?

Gli strumenti ci sono. Magari c’è bisogno di farli conoscere e di fare promozione. Il problema del rapporto tra mondo del lavoro e della formazione è fondamentale per il destino di questo Paese. Però, al di là delle parole e della retorica, esistono degli strumenti da mettere in atto per superare il divario. Noi vogliamo vedere di uscire dalla retorica delle parole e di rendere operativi di strumenti che già esistono. Possono essere sviluppati o resi perfettibili, in ogni caso ci sono e purtroppo vengono poco utilizzati perché sono poco conosciuti. Vediamo dunque di passare dalla semplicemente enunciazione di un problema al tentativo di trovare delle forme concrete per risolverlo.