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15 Aprile 2021

Elena Pellegrini: “L’università mi ha dato la teoria, il corso ‘Tech’ un lavoro”

Categoria: #foriumdalcomune

Gli studi universitari possono essere completati con un buon corso di formazione professionale capace di dare gambe a quanto fatto. Il caso di Elena Pellegrini, 26 anni di Fucecchio, è un esempio: grazie al percorso TECH per tecnico di laboratorio microbiologico e biochimico, promosso da Poteco e dall’agenzia Forium di Santa Croce sull’Arno, è stato possibile per lei entrare nel mondo del lavoro e metterci piede, fino a trovare un’occupazione già prima del conseguimento della qualifica. L’abbiamo intervistata per la rubrica #foriumdalcomune, in modo da scoprire l’andamento di questa esperienza.

Come sei arrivata a scegliere questo corso?

Ho ottenuto la laurea triennale in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Firenze e cercavo qualcosa che potesse darmi un approccio pratico alla materia, capace di portarmi all’interno di un laboratorio aziendale. A quel punto ho iniziato una ricerca su internet e sono arrivata all’agenzia Forium per chiedere informazioni. Inizialmente avevo chiesto di partecipare al percorso ACE, però era già partito. Per questo motivo mi hanno consigliato di prendere parte a TECH, tra l’altro mi interessava maggiormente. Così a settembre 2019 è iniziata questa avventura.

Poi nel frattempo c’è stata una pandemia. Cosa ha significato per te?

Avevamo quasi finito le lezioni prima dell’emergenza Covid-19, ne mancavano sei ed è tutto slittato. Agenzia e docenti si sono dovuti riorganizzare per fare la didattica a distanza, anche l’esame è stato posticipato di un bel po’. Io personalmente ho avuto la fortuna che proprio in questo periodo di fermo sono riuscita a trovare lavoro.

Puoi raccontarci come è andata?

La Conceria Bertini Franco a Santa Croce sull’Arno cercava per una sostituzione di maternità a luglio 2020. Non avevo ancora conseguito la qualifica professionale, ma durante il corso avevo avuto lezioni con alcuni auditor, avevo già parlato di certificazione ambientale. L’azienda aveva chiaro questo e alla fine sono entrata, restando anche a sostituzione terminata. Quindi ho prima iniziato a lavorare e poi ho sostenuto l’esame. Il periodo di lavoro alla fine mi è stato convalidato come stage aziendale ai fini del corso.

Cosa ti porti da questa esperienza?

Ho scoperto un mondo come quello del lavoro quotidiano per le analisi delle acque e delle pelli, chimiche e fisiche, che non conoscevo. Non pensavo che il settore conciario mi potesse prendere così tanto. Pensavo da neolaureata di inviare dei curricula a livello di laboratorio, poi ho compreso il progetto conciario e lavorando in questo ambito mi piace. Per esempio aspetti che prediligo sono il capire le parti deboli dei prodotti, controllare i consumi e le quantità di produzione.

Come ti sei trovata nella classe del percorso TECH?

Siamo partiti in sette studenti e abbiamo concluso in quattro, tra noi c’erano differenze per quanto riguardano le basi. C’è stato una scambio di conoscenze e un mutuo aiuto tra gli studenti, per esempio ho appreso molto da quelli che venivano dal Chimico del “Cattaneo” di San Miniato. Siamo stati molto tempo in laboratorio con i tecnici di Poteco ma abbiamo anche avuto nozioni di base sull’intera filiera, andando a vedere il funzionamento della conceria sperimentale.

Consiglieresti la tua esperienza?

Il fatto che la Regione Toscana finanzi questi percorsi è un punto molto a favore. I master sono costosi e più che vanno sul pratico maggiore è la tariffa. Inoltre a livello locale è difficile trovare corsi così specialistici, spesso bisogna muoversi verso le grandi città. Anche nel mio caso non c’era modo di scegliere, questa era l’offerta. In un periodo come questo, la prospettiva della sostituzione di maternità è stata una grande fortuna, anche perché in questa azienda sto imparando tantissimo.