21 Marzo 2025
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Aikido in un corso professionale? Luigi Mangione spiega i benefici per i ragazzi

30-05-2023 00:21 - #foriumdalcomune

Le arti marziali come tappa all'interno di un percorso formativo professionale? È possibile e succede già in uno dei corsi che Forium eroga, ovvero il Cal.F. (triennale IeFP per addetti del settore calzaturiero), che ha sede a Empoli nei locali del Centro Life.
L'arte marziale in questione è l'aikido e a parlarcene è Luigi Mangione, maestro aikidoka.

Cos'è l'aikido?

È un'arte marziale moderna che viene svolta a mani nude o con determinate armi bianche. Ma a dispetto di ciò che si utilizza nella sua pratica, l'aikido non ha niente a che vedere con violenza o aggressività.
L'aikido aiuto ad avere e mantenere la concentrazione, a maturare il rispetto nei confronti del nostro opponente, a generare un controllo totale su noi stessi, che poi si riflette sugli altri.
È una filosofia a tutti effetti e occorrono anni per assimilarla, farla propria, per poi espletarla sul futon.

Perché una sessione di aikido in un corso professionale?

L'aikido entra nella vita di tutti i giorni. A maggior ragione in una vita professionale, fatta di rapporti con altre persone, che possono essere viste come rivali, o semplicemente persone nei cui confronti dobbiamo attuare un rapporto di rispetto. E come sul futon, in alcune circostanze attacchiamo a volte ci difendiamo, senza mai fare del male fisico.
Inoltre l'aikido insegna la disciplina, che poi può essere attuata nel mondo del lavoro, dove sappiamo che la disciplina è fondamentale per portare avanti in maniera egregia qualsiasi attività lavorativa.
Con l'aikido i ragazzi imparano che nella vita nessuno vince o perde, nessuno attacca o difende. Questo rapporto di causa effetto viene riportato proprio nei combattimenti che facciamo a lezione, poiché i ruoli si invertono e chi prima attaccava, adesso è attaccato, e se dapprima stimolava l'altro a difendersi in maniera consona, adesso è a sua stimolato a una difesa costruttiva, senza sottomissione. Nella vita siamo tutti "tori" (colui che attacca) e "uke" (colui che riceve l'attacco) nello stesso istante.
Proprio per questo l'aikido è chiamata anche l'"arte del gentiluomo".

Com'è la reazione dei ragazzi nel frequentare un corso di arti marziali all'interno di un corso che poi li porta a lavorare?

Questi ragazzi hanno bisogno di collaborazione reciproca, di conoscere i propri limiti e accettarli, di avere reciprocità, condivisione di uno spettro di valori che nella vita e nel lavoro li porteranno a stare bene con se stessi e di conseguenza bene con con gli altri.
È chiaro che sulle prime i ragazzi sono spaesati, ma pian piano imparano questo tipo di cultura e la applicano nei loro rapporti di tutti i giorni.

 


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