21 Marzo 2025
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Alessia Orsi, insegnante nei corsi IeFP per scelta: "Qui il ragazzo è al primo posto"

15-04-2023 00:27 - #foriumdalcomune

Alessia Orsi ha 41 anni ed è nativa di Pietrasanta (Lucca), ma ormai pontederese da sempre. Insegna italiano e grammatica ai ragazzi che frequentano i corsi IeFP e per l'agenzie formativa Forium sta seguendo il percorso IeFP CAL.F., che sta preparando in un triennio nuovi tecnici per il settore calzaturiero, con sede a Empoli. 

Per la rubrica #foriumdalcomune abbiamo fatto una chiacchierata per capire meglio il suo modo di lavorare.

Come hai cominciato la tua esperienza di docente?

Ho iniziato a fare questo lavoro circa dodici anni fa. Prima impartivo lezioni private ai ragazzi ed ero sempre all'interno del mondo dell'educazione, poi sono venuta a conoscenza di questo tipo di agenzie formative e quindi ho iniziato a collaborare con Forium, via via sempre in maniera regolare, facendone la mia principale occupazione.

Hai avuto anche occasioni lavorative nella scuola pubblica?

Sì, ho anche insegnato nella scuola pubblica, ma ho scelto decisamente di intraprendere quest'attività nell'ambito dei corsi IeFP, anche per un modo di intendere la formazione dei ragazzi che io condivido totalmente: ci sono dei metodi che reggono i corsi IeFP che si adattano a chi li frequenta, mettendo quindi i ragazzi al primo posto nell'intero percorso formativo.

Qual è il valore aggiunto dei corsi IeFP?

Perché una classe funzioni, noi docenti dobbiamo avere un alto coinvolgimento da parte degli studenti. Non c'è quel tipo di inerzia che è possibile trovare all'interno della scuola pubblica, in alcuni casi.

Noi docenti, io per prima, dobbiamo porsi tante domande su chi abbiamo davanti, sui bisogni e sulle aspettative dei ragazzi che seguiamo, su cosa e come possiamo dare. È un continuo confronto con noi stessi per capire quali sono gli stimoli che possiamo offrire ai ragazzi. Da qui, dalla nostra voglia di adattarci ai ragazzi, possiamo ricavare da loro il meglio, anche grazie a un rapporto, anche umano fra docente e alunni, in cui gli scambi per comprendersi sono pressoché infiniti.

Hai un metodo di comunicazione che ritieni più appropriato per aiutare i ragazzi a raggiungere i loro obiettivi formativi?

Quando arrivo in una nuova classe provo il prima possibile a conoscerli, chiamandoli per nome, facendo capire loro che sono dalla loro parte, concordando il programma insieme e di continuo, certo, partendo dalle mie linee guida, che tuttavia rimodello in base agli interessi della classe. Non di rado mi trovo ad applicare il programma citando i musicisti più seguiti dai ragazzi, per esempio. In questa maniera mi avvicino di più a loro e nello stesso tempo realizzo ciò che mi ero prefissata di fare.

Un altro sistema che ho trovato proficuo è quello di lavorare su testi autobiografici: ho capito che i ragazzi avvertono l'urgenza di raccontarsi, e quindi possono farlo prendendo a esempio le autobiografie di personaggi storici o comunque famosi.

Come fai a far capire l'importanza delle tue materie in corsi altamente tecnici come quelli frequentati dai ragazzi?

Ho sempre trasmesso il concetto che l'italiano, la letteratura, la grammatica, sono degli strumenti senza i quali non si può prescindere nel presentare un curriculum scritto bene, nel leggere le condizioni di un contratto, un articolo che riguarda il proprio lavoro o qualsiasi altra cosa che bisogna comprendere. Cose la grammatica, la punteggiatura, la scrittura, sono nei primi posti quando si tratta di presentarsi per intraprendere una professione, che magari sarà poi la professione della vita.

Per fare questo attuo strategie che aiutano i ragazzi a ricordare meglio quello che abbiamo fatto a lezione, sempre perché cucio tutto quello che facciamo su quanto piace ai ragazzi stessi.

Se mi è possibile, porto addirittura delle autobiografie di personaggi che sono inerenti alla professione a cui il corso prepara.

I ragazzi capiscono che per sopravvivere è necessario comprendere e produrre i testi, sapere avere uno sguardo critico quando leggono le cose sui social.

Come fai, nel tuo lavoro, a capire di cosa hanno bisogno i ragazzi?

Bisogna cercare di capire quali sono le cose che possono fare breccia nei loro interessi. Ho scoperto che tenersi aggiornati sulle tendenze, anche musicali, che loro seguono può aiutarmi ad aggiornare il programma e magari riesco meglio a spiegare le figure retoriche o determinati concetti grazie ai versi delle canzoni più seguite del momento.

Usando i loro linguaggi mi è più facile portarli dove voglio io, fare apprendere loro cose che sembrerebbero aliene ai loro modi di pensare.


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