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'Orienta il tuo Futuro' visto da Eleonora Ciampelli: "Scegliere è sempre difficile: esperienza utile anche per me"

15-06-2022 00:35 - #foriumdalcomune

Orienta il tuo Futuro è stato un maxi percorso di orientamento che ha visto il coinvolgimento di migliaia di ragazzi alla ricerca della giusta scelta per il loro futuro. All’evento finale – dopo 3 anni – a Livorno si sono presentate 400 persone ma il coinvolgimento lungo i 36 mesi è stato ben più ampio: 25.000 fra ragazzi e ragazze. Forium – come capofila in un contesto nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani, realizzato con le risorse del Por Fse e insieme alle Università di Firenze, Pisa, Siena e UniStraSi – ha avuto un ruolo importante e per capirne le dinamiche abbiamo intervistato Eleonora Ciampelli, orientatrice professionale con un’esperienza pluridecennale nel settore. Il segreto – in questo caso – è fornire ai ragazzi la giusta consapevolezza per una decisione quanto più autonoma e rispondente ai rispettivi bisogni.

Dottoressa Eleonora Ciampelli, qual è la sua formazione e come è giunta a Orienta il tuo Futuro?

Sono di Arezzo, ho una laurea in psicologia e mi occupo di orientamento da decenni. Sono un’orientatrice professionale e arrivo alla Forium proprio con questo compito. Per quanto riguarda il progetto è stata l’agenzia formativa di Santa Croce sull’Arno a condurmi a questa nuova esperienza, all’interno di progetti a favore dei ragazzi.

Perché ha scelto di fare l’orientatrice?

Perché il corso che io ho fatto per diventare orientatrice ha finito per orientare anche me stessa: so quanto è difficile a volte scegliere, perché lo è stato anche per me. Per questo mi piace lavorare coi ragazzi, cerco di dar loro quell’aiuto che da questo punto di vista io non ho avuto.

Dopo tre anni di lavoro con Orienta il tuo Futuro, che idea si è fatta?

E’ stato molto interessante, i ragazzi l’hanno accolto con tanto entusiasmo. Io ho avuto la fortuna di seguirlo dall’inizio, cioè da tre anni fa, in tutte le sue fasi. Il progetto ha permesso ai ragazzi di riflettere e ragionare sul loro futuro e di avere delle informazioni per fare una scelta quanto più consapevole, una scelta pensata e voluta.

In cosa si differenzia rispetto ad altri percorsi?

A me è piaciuto molto perché si focalizza su tre grandi aree: mondo del lavoro, dell’università ma soprattutto dell’Io del ragazzo, perché per fare una scelta consapevole si parte sempre da noi stessi per raggiungere ciò che desideriamo.

Su cosa è necessario lavorare coi ragazzi quando si deve definire insieme a loro una strada?

Noi forniamo delle informazioni e cerchiamo di stimolare delle riflessioni, cosicché i ragazzi scelgano in maniera autonoma e non indotta. Il progetto ci ha visto definire quello che siamo, i nostri sogni ed obiettivi; e poi elencare le possibilità legate all’università, al lavoro o al mondo del lavoro, nell’ottica di avere una visione di ampio raggio.

Qual è stato il loro approccio all’orientamento?

Io ho sempre trovato ragazzi molto predisposti, sia in presenza che a distanza. E’ stato un periodo difficile per loro ma la costante che ho sempre riscontrato è stata la grande disponibilità e accoglienza da parte dei ragazzi ogni volta che iniziavamo i nostri laboratori.

Con la pandemia com’è cambiato il vostro lavoro?

L’emergenza sanitaria ci ha messo alla prova, abbiamo dovuto imparare nuovi metodi per catturare l’attenzione e mantenere vivo un percorso; a distanza è sempre stato fondamentale lo scambio e il confronto continui coi ragazzi e noi ci abbiamo lavorato a fondo.


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