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15 Dicembre 2022

“Enrico Ruffato, formatore dei ragazzi di CAL.F: “Sono un sostenitore dell’imparare facendo”

Categoria: #foriumdalcomune

Enrico Ruffato è un professionista del settore calzaturiero, e delle calzature e della loro progettazione ha fatto il proprio lavoro. È di Dolo, una cittadina in provincia di Venezia nel quale proprio i calzaturifici sono uno dei motori economici del territorio.
Per Forium, Enrico Ruffato è docente di indirizzo per Cal.F., il corso IeFP dell’agenzia (partner Centro Life di Empoli) che crea operatori e tecnici della calzatura altamente specializzati.

Enrico Ruffato, qual è il percorso personale che l’ha portato a diventare formatore?

Provengo da un territorio che ha nei calzaturifici uno dei fiori all’occhiello della propria economia; mi sono formato come tecnico CAD per le calzature e ho una laurea in Didattica dell’Audiovisivo. Ho unito queste due cose per sviluppare la didattica e i miei metodi di insegnamento, che ho sviluppato con docenze nel mondo CAD indirizzato alle calzature.

Il suo insegnamento in che cosa consiste, nella pratica?

Insegno a realizzare il cartamodello della calzatura, a tradurre il disegno della calzatura in forma della scarpa. Sostanzialmente il mio lavoro arriva dopo quello creativo dello stilista: lui disegna la scarpa, io realizzo l’oggetto del disegno, e consegno poi il mio prodotto a chi realizzerà operativamente la scarpa vera e propria. Il mio è un continuo dialogo frapposto fra la parte creativa e la parte manifatturiera del processo di produzione.

Cosa incuriosisce i ragazzi di questa disciplina?

Ho sempre notato che la parte pratica e fattiva è quella che attira di più coloro che si approcciano a questa attività. I ragazzi reagiscono in maniera sempre diversa, ma tutti lo fanno in base alle proprie attitudini, alle proprie abilità. E poi c’è una parte che stimola la curiosità, che è quella relativa agli aspetti che uniscono le parti creativa e realizzativa della forma della scarpa.

Cosa li annoia?

Ci sono parti difficili, ma fondamentali, legate ai meri dati tecnici di quello che facciamo: misure standard, rapporti tecnici fra gli elementi della scarpa. Dai quali però non si può prescindere per una buona riuscita di qualsiasi progetto.

Quali sono le tecniche che utilizza per renderli meno noiosi?

La mia esperienza mi ha portato pian piano a un approccio laboratoriale della materia. Cerco di limitare al minimo la parte nozionistica a vantaggio di quella pratica. Io sono per “imparare facendo”, magari sbagliando di proposito per mirare a un perfezionamento durante il percorso formativo dell’allievo. Quindi cerco di stimolarlo con applicazioni pratiche, aggiungendo man mano elementi fino ad arrivare al risultato finale.
Il mio obiettivo è cercare di far arrivare l’allievo al prodotto finale, e la strada da percorrere è fatta di prove che sono esse stesse parte del processo produttivo.

Qual è la sua filosofia come formatore?

Io imparo insegnando. Lavorare con i ragazzi mi ha dato e mi dà l’opportunità di proiettarmi verso il futuro grazie alle loro idee fresche e nuove. Quando li vedo proiettati e soddisfatti di ciò che abbiamo affrontato, mi sento io stesso soddisfatto, perché li vedo fiduciosi nelle proprie competenze e sicuri di sé. Questa loro progressione mi aiuta a non fossilizzarmi mai nella mia stessa formazione. Il mio obiettivo è analizzare le loro aspirazioni personali e fare emergere i loro punti di forza.
Essere formatore è continuare a essere giovane.

Le sue impressioni sul corso Cal.F. e su Forium?

Questa a Forium si sta rivelando un’esperienza positiva. Intanto l’approccio con gli studenti mi dà infinite risorse e possibilità, date dal loro stesso interesse nella materia, soprattutto nella parte pratica.
Poi non dobbiamo dimenticare che questo è un corso legato a doppio filo con il tessuto produttivo del territorio in cui viene svolto. Alla fine dei tre anni del percorso IeFP avremo dei professionisti a tutto tondo di un settore che offre ottime possibilità lavorative, e anche questo è uno stimolo che mi spinge a formare i ragazzi in modo che escano consapevoli di avere in mano tutti gli strumenti professionali che permettano loro di lavorare nel settore calzaturiero.