17 Marzo 2025
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Luisa Bartalini e l'esperienza da tutor: "Figura fondamentale, servirebbe anche alle superiori"

15-01-2023 00:44 - #foriumdalcomune

Come abbiamo raccontato già in passato, le “famiglie” delle agenzie formative Forium di Santa Croce sull'Arno e Centro Life di Empoli hanno spesso dei punti in comune. Quella che raccontiamo oggi è una storia che viaggia su quel solco: #foriumdalcomune ha intervistato Luisa Bartalini, 30 anni di Empoli, dallo scorso novembre tutor di Centro Life che si occupa in modo particolare di corsi professionali biennali per Under 18 in cui Forium è presente come partner dell'ente capofila, ovvero Green Team, Metal Team e Shopping Team. Nel mese di dicembre 2022 è stata protagonista anche dell'ultimo viaggio legato al progetto di mobilità transnazionale MEET, che ha portato gli studenti di Forium ad affrontare dei periodi di alternanza scuola/lavoro in Andalusia.

Come sei arrivata a questa professione?

Al Centro Life cercavano una figura di riferimento, mi sono messa in contatto con loro e mi hanno spiegato cosa volesse dire essere una tutor. Ho accettato subito perché si lavora con i ragazzi, poi perché credo di avere tanto da offrire: non c'è migliore generazione a cui puoi dare un aiuto se non la Generazione Z. Prima di intraprendere queste professione, ammetti di averne ignorato l'esistenza.

La tua formazione però è particolare. Puoi raccontarci il tuo cammino?

Dopo le superiori avevo scelto Ingegneria Aerospaziale, ho studiato un anno e mezzo e ho visto non faceva per me. Dopo una lunga riflessione ho scelto Banca e Finanza a Firenze perché ho passione per la matematica e ci vedevo uno sbocco lavorativo. Poi ho avuto due bambini e mi sono fermata. In famiglia abbiamo un'azienda agricola e da lì ho scelto di intraprendere il percorso di Scienze Agrarie all'Università degli Studi di Firenze, di cui mi trovo al secondo anno, per avere conoscenze non solo per la gestione ma anche per diventare docente della materia, questo sarebbe il mio obiettivo.

Anche i ragazzi che segui spesso hanno avuto percorsi non facili.

Se la vita ti presenta tante sfide, l'obiettivo è quello di vincerle. Mi rivedo molto nelle storie dei ragazzi, per questo motivo cerco di capire bene le situazioni in cui si trovano, l'emarginazione che hanno subito alla scuola tradizionale.

Quali caratteristiche devono essere insite in un tutor?

Il tutor deve essere dotato di tantissima empatia e pazienza. I ragazzi vengono ognuno da una situazione difficile in un periodo complesso come quello dell'adolescenza. Si sentono emarginati socialmente alcuni di loro. Guadagnare la loro fiducia è fondamentale.

Adesso che la vivi da dentro, reputi importante questo ruolo al punto da suggerirlo anche in percorsi scolastici più “tradizionali”?

In una scuola superiore solitamente ti mettono a disposizione uno psicologo, ma la presenza di un tutor in classe con cui poter dialogare, aprirsi e avere un rapporto informale può permettere a ragazzi di “salvarsi” dall'abbandono degli studi. Troppe volte i giovani vengono tenuti allo sbando, a scuola se non sei considerato all'altezza vieni lasciato perdere e se bocci la colpa è tua a prescindere, lasciato a una demoralizzazione. Poi passi alla scuola professionale e trovi la tutor, magari ti rendi conto di non essere da soli la causa dei problemi. Andare dallo psicologo scolastico per un sedicenne fa scattare la sensazione di essere subito un problema; il tutor è di tutti e c'è dal primo giorno, quindi è normale che sia così e l'approccio lo hai a prescindere. Forse anche nella scuola tradizionale sarebbe bene introdurre figure di questo tipo.

Nel tuo caso specifico, come sta andando l'esperienza di tutoraggio?

Ci sono differenze tra gruppi. Gli Shopping Team li conoscerò al termine del periodo di stage. I Green Team sono un gruppo ridotto, ci si parla bene, sono gestibili. I Metal Team sono “tosti”, ma se li sai prendere ce la fai: l'approccio è fondamentale.

Adesso veniamo all'esperienza di Cordoba con il progetto MEET. Abbiamo parlato con Vittoria Granato, adesso tocca a te raccontare come è andata.

Mi hanno proposto questa opportunità e in meno di 24 ore ho dato il mio consenso a partire. Sono riuscita a organizzarmi bene con la mia famiglia. Conoscevo Vittoria Granato da un mese, temevo ci fosse un po' di timidezza vista la situazione, ma ci siamo trovate bene, ci siamo aperte l'una con l'altra ed eravamo reciprocamente un punto di riferimento. La giornata iniziava alle 6.30 e alle 10 eravamo a dormire, c'era molto da fare e poco tempo per i divertimenti, ma siamo state bene e abbiamo avuto modo di conoscere questa città.

Hai parlato di un possibile futuro da docente. Il tutoraggio potrebbe essere però una valida alternativa?

Perché no, potrebbe essere una strada da poter continuare a percorrere ancora nel medio-lungo periodo.


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