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Nick Owen presenta il progetto 'Well Be': "Ci vorranno fino a 10 anni per capire le conseguenze di quanto stiamo vivendo"

30-04-2022 00:40 - #foriumdalcomune
Supportare gli studenti dell’istruzione secondaria nella costruzione di capacitàdi resilienza e nel superare gli effetti negativi dell’esclusione sociale dopo la fine dell’epidemia da Covid-19. Questo Ú l’obiettivo del progetto “Well be”, cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea, a cui partecipa, come unico partner italiano, l’agenzia formativa Forium di Santa Croce sull’Arno, che ha così consolidato la propria presenza nel panorama continentale dopo aver collaborato ad altre azioni legate sempre alla sfera dell’educazione. Il progetto Ú coordinato dai britannici di The Mighty Creatives con sede a Leicester (coordinatori di “Well be”), mentre gli altri partner sono la National Management School di Sofia (Bulgaria) e i catalani della M&M Profuture Training S.L. di Barcellona. Il sito del progetto Ú www.wellbeproject.eu.Dall’attivitàbiennale del gruppo di lavoro “Well be”, saranno messe in campo due azioni concrete: la prima saràun manuale affinché si possa avere nelle scuole secondarie strumenti appropriati, affidabili ed efficaci per la misurazione dell’impatto dello stress da crisi sullo stato mentale attuale degli studenti. L’altro prodotto di fine progetto saràuna guida destinata ai docenti per lavorare con studenti delle scuole secondarie che hanno vissuto la crisi COVID-19, grazie alla messa online di un archivio di documenti atto al supporto del benessere psicologico dei giovani e per mantenere un clima positivo a scuola.Per capire a che punto Ú “Well be”, abbiamo parlato con Nick Owen, CEO di The Mighty Creatives, il quale ci ha spiegato con chiarezza le difficoltàdegli studenti inglesi ed europei ma anche le opportunitàche si possono comunque sfruttare in questo periodo di cambiamento epocale.

Dottor Owen, ci può descrivere la realtàin cui lavora e il ruolo che lei ricopre?

The Mighty Creatives Ú un’organizzazione non governativa, la cui mission Ú quella di trasformare la vita dei giovani attraverso arte e cultura. Siamo nati 12 anni fa a Leicester ma lavoriamo in un territorio che complessivamente ha 2.500.000 persone, che comprende cittàcome Nottigham ma anche aree rurali. Siamo finanziati dall’Art Council of England (un dipartimento governativo, nda) per progetti nelle scuole e in comunitàdove ci sono giovani fino ai 25 anni. Trattandosi di etàmolto diverse, abbiamo tanti progetti in ballo. La maggior parte del lavoro Ú fatto nelle scuole, ma sappiamo che l’arte Ú uno strumento molto potente per migliorare la salute mentale delle persone e favorirne il benessere (in generale). Quando siamo stati contattati dal partner bulgaro due anni fa, eravamo onorati di lavorare a un progetto così articolato che si interessa della salute mentale dei giovani, comparando le condizioni degli studenti negli stati partner (Spagna, Italia, Bulgaria). Io sono il capo esecutivo (CEO), mi occupo di trovare i referenti per i nostri progetti. Quando siamo stati contattati dalla Bulgaria eravamo appena entrati nel primo lockdown, una delle due crisi di quel periodo; la seconda Ú tipicamente inglese ed Ú la Brexit e i suoi effetti.

La Brexit che impatto ha avuto sui progetti europei in cui sono coinvolti partner inglesi?

Nel 2020 stavamo vivendo il problema del lockdown e della Brexit, per cui era l’ultima occasione per prendere parte a un progetto di respiro europeo. E quando abbiamo ottenuto questo ruolo, Ú stata una piacevole sorpresa perché pensavamo che la Brexit avrebbe bloccato tutto. Con la Brexit ci stiamo però allontanando dall’UE e questa Ú una sconfitta per tutti a livello di rapporti con la comunitàeuropea.

A che punto siamo con WELL BE?

Questo Ú l’ultimo anno del progetto, Stiamo finendo di scrivere il primo report con tutte le conclusioni e stiamo preparando un manuale per gli insegnanti per affrontare situazioni di crisi. Perché sappiamo che questa non saràl’ultima emergenza, come dimostra la crisi Ucraina, che non saràl’ultima purtroppo. L’utilitàdi WELL BE Ú offrire agli insegnanti delle metodiche per affrontare le situazioni di questo tipo.

Come saràla scuola post-pandemia?

Le scuole hanno risposto molto bene in UK, hanno spostato tanti contenuti e classi online; allo stesso tempo Ú diventato chiaro che esiste il problema del digital divide e che quindi la didattica a distanza non Ú l’unica soluzione, per cui dobbiamo far in modo di far tornare insieme le persone prima possibile. Serviranno anni per capire le conseguenze di questa emergenza; e adesso con la guerra in Ucraina i giovani si trovano in ulteriore difficoltà, perché chissàquali saranno i prossimi cambiamenti sociali, educativi ed economici di questa crisi in corso. Le scuole che sono andate più in difficoltàson quelle che si trovano in contesti socialmente delicati, dove i genitori non riescono a sostenere economicamente i propri figli. Allo stesso modo non sappiamo come saràla scuola dopo, Ú come col Titanic che si vedeva solo la punta dell’iceberg. Serviranno 5-10 anni per comprendere le conseguenze di quello che sta succedendo.

Quali sono le peggiori conseguenze del Covid sui giovani?

C’Ú molto ancora da capire, di sicuro i più giovani soffrono per aver perso due anni della loro vita, non hanno avuto le stesse relazioni sociali rispetto alle generazioni precedenti. Hanno perso opportunitàdi apprendimento e di confronto coi coetanei ma anche col resto della società(in gergo tecnico le cosiddette “soft skills”). I più grandi, invece, hanno subito mancanze nell’apprendimento critico perché non hanno avuto modo di proiettarsi nel futuro a livello formativo e lavorativo. Di conseguenza hanno molte cose da recuperare in tal senso.

Cosa ne pensa di Forium e delle persone con cui si Ú interfacciato?

Forium Ú stata una partner fantastica, Tiziana Reali e Francesca Ciampalini sono state molto impegnate nella divulgazione e comunicazione di “Well be”; hanno creato il sito e promosso il progetto sui social. Sono stati molto attivi nel portare fuori questo messaggio alle persone. Tutti i partner sono stati ottimi: Ú una piccola collaborazione, ci possiamo muovere agevolmente rispetto a progetti dove ci sono molti più soggetti e avere risposte in tempi brevi.

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