Sergio Vella, l'amore per il pane e la docenza per 'Bakery': "Era la prima volta, bello insegnare l'arte bianca"
Signor Vella, come nasce il forno Rossi Bakery?
Ho scoperto la mia passione per l'arte bianca in casa per hobby, fino a quando è capitata l'occasione di rilevare un panificio di cui io, mia moglie Catia e mio cognato Pietro dal 1996 siamo proprietari. Adesso dopo più di 25 anni di attività, la nostra azienda si è impreziosita con la presenza della nuova generazione di fornai (mio figlio Riccardo e mio nipote Giuseppe) nonché delle mie nipoti (Alessia e Arianna) addette alla vendita.
Aveva mai “condiviso” il suo sapere?
No, è la prima volta. All’inizio ero un po’ scettico, perché non l’avevo mai fatto. È stata Forium a contattarmi e debbo dire che alla fine quest’esperienza ha gratificato sia me che gli iscritti del corso Bakery. È veramente bello far scoprire a qualcun altro l’arte bianca.
Come si trasmette l’amore per questo mestiere?
È un mestiere difficile, perché è innaturale lavorare di notte quando gli altri stanno dormendo. Però questo lavoro regala anche tantissime soddisfazioni, è una continua scoperta con nuove tecnologie e materie prime da utilizzare per creare qualcosa di sempre diverso. Se riesci a far passare questo messaggio e cioè che da tre ingredienti semplici come acqua, farina e lievito scatta una magia, hai fatto sì di far scoprire quanto sia bello fare il pane.
Quindi i ragazzi come hanno reagito?
Molto bene, sono rimasti entusiasti della passione che ci metto: alla fine io sono circa 30 anni che impasto e ogni volta scopro qualcosa di nuovo. È stato bello inoltre il fatto che alcuni di loro hanno rifatto a casa le ricette che abbiamo preparato nel nostro laboratorio.
Qual è il segreto del suo lavoro?
La passione, perché non puoi fare il fornaio soltanto perché devi farlo, non è la stessa cosa. È la passione che ti fa superare le difficoltà che ti si presentano davanti, è sbagliando e sudando che si cresce.