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30 Agosto 2022

Gabriele Marini presenta la Summer School del Roncalli: “Fare squadra per superare l’Io preponderante”

Categoria: #foriumdalcomune

 

Il 1 e 2 settembre 2022 l’agenzia formativa Forium di Santa Croce sull’Arno per la prima volta sarà al fianco dell’Istituto di Istruzione superiore “Roncalli” di Poggibonsi nell’organizzazione della didattica della propria Summer School dedicata ai docenti. Si tratta di un’iniziativa promossa nell’ambito del progetto “Promo Skills”, finanziato dalla Regione Toscana, che ha come obiettivo la promozione di modalità didattiche basate su innovazione e inclusione.

In vista di questo appuntamento, #foriumdalcomune ha conosciuto il dirigente scolastico dell’istituto valdelsano, Gabriele Marini, per entrare nel merito dell’iniziativa e del contesto in qui essa si inserisce.

Professore, come nasce l’idea della Summer School?

Alle porte dell’anno scolastico 2019/20, quindi prima della pandemia, avevamo promosso questo progetto con sede sempre al Siaf di Volterra, incentrato sulle life skills. L’idea fu lanciata da me e poi avallata dai docenti: ho sempre creduto, anche in esperienze passate, che confrontarsi in contesti diversi, fuori dalla quotidianità, sia un valore aggiunto. Essere in un luogo informale ci aiuta maggiormente a comprendere chi siamo e dove andiamo come comunità. In quella occasione eravamo intorno ai sessanta partecipati, cifra che abbiamo raggiunto anche nel 2022 e che rappresenta quasi il 50% del corpo docente.

Cosa si aspetta da questa esperienza?

Ci si attende un rafforzamento della squadra nella pratica del conoscersi e del riconoscersi. Questo tipo di esperienze andrebbe ripetuto più volte l’anno, per esempio a metà percorso e alla fine. Non ci sarà possibile ma provare a organizzare momenti conviviali e di condivisione interna non formali è sicuramente positivo al fine di potenziare gli elementi valoriali della comunità educante, mettere le professionalità a disposizione, promuovere il peer to peer, praticare l’esercizio del feedback, fare proprio il senso del noi in un momento in cui l’io è preponderante. Nell’anno 2020/21 avevamo fatto dei percorsi non residenziali, seguendo le regole del distanziamento e non stando assieme due giorni, ma non è la stessa cosa di un Summer Camp.

Lei sta per iniziare il sesto anno da dirigente del “Roncalli”: cosa è cambiato in questo lasso di tempo nella scuola?

Sono arrivato a Poggibonsi dopo alcuni anni, sempre di scuola superiore, a Volterra e in precedenza al primo ciclo di istruzione primaria, ovvero in un istituto comprensivo. Nell’ultimo quinquennio ho visto un “Roncalli” crescere sia da un punto di vista quantitativo di iscritti che di corsi promossi. C’è stato un lavoro crescente sull’organizzazione e sulla comunicazione, una costante riflessione sulle pratiche innovative, sulla cura degli ambienti di apprendimento e di relazione. In modo particolare abbiamo realizzato una mediateca, riaprendo la biblioteca due anni fa con un’idea di videoteca aperta al territorio come ambiente innovativo e dinamico, ​grazie a un progetto, finanziato dalla Regione Toscana, di impresa didattica. Da un anno è accessibile anche dal pubblico esterno alla scuola, ciò innesca un meccanismo che in generale aiuta chi vive il “Roncalli” a sentirsi parte del contesto, promuovendo identità. Inoltre c’è una grande attenzione allo studente in quanto persona, aspetto su cui docenti e personale Ata hanno un ruolo fondamentale. Complessivamente, compresi i corsi per adulti e quelli penitenziari, gestiamo un totale di circa 1300 studenti. Siamo l’unica scuola superiore di Poggibonsi e la più grande della Valdelsa Senese.

Nel mezzo c’è stata anche la pandemia. Come ne sono usciti i vostri alunni?

Ho visto i ragazzi generalmente cambiare nel post pandemia, passando dal disorientamento allo stare alle regole in modo strenuo ma con sofferenza dopo la Dad. Nell’ultimo periodo questa sensazione di insofferenza ha il rischio potenziale di trasformarsi in rabbia sociale. Noi rispondiamo facendo sentire agli studenti la scuola come luogo di accoglienza, con spazi curati e uno sportello psicologico per lavorare sul sistema classe. Abbiamo lavorato sulla messa in rete di chi seguiva questi aspetti, il coordinatore, i docenti e il consiglio di classe, garantendo lo sportello di rafforzamento linguistico e i moduli formativi. Più si promuovono competenze di life skills più si previene la devianza, aumenta la soddisfazione e la voglia di mettersi in gioco con le proprie competenze. La scuola ha il dovere di considerare lo studente non solo un soggetto da valutare, ma un portatore di competenze e quindi sulla risorsa.

Il “Roncalli” ha anche un corso che si tiene nel carcere di San Gimignano. Ci può rappresentare, in sintesi, questa realtà?

La considero un’esperienza importante e coinvolgente, ovviamente complessa, in un contesto in cui scuola è una parte dell’ordinamento penitenziario. Abbiamo cercato anche collaborazioni tra gli studenti del diurno e quelli carcerari per aderire a progetti comuni, organizzando anche una rassegna di scrittura creativa da cui sono uscite penne importanti nel contesto della casa circondariale. Il nostro ruolo, come docenti, deve essere quello di fare scuola in un’ottica di accoglienza, fare il nostro mestiere senza sostituirsi a giudici o assistenti sociali, non guardando i casellari giudiziari degli studenti e utilizzando un approccio coerente, come per esempio un lessico rimodulato.

Come è avvenuto l’incontro con Forium?

Ho conosciuto il progetto “Promo Skills” tramite l’ex dirigente della Regione Toscana Luca Lischi, che sarà uno dei relatori presenti, ​il quale aveva proposto dei percorsi formativi in primavera, con la nostra scuola realizzati. Sapendo che c’erano dei fondi regionali ho pensato di riproporre la Summer School che nella prima edizione era stata finanziata con risorse interne al “Roncalli”. Siamo in una fase in cui non ci sono fondi particolari per la formazione, per cui è difficile mettere in atto iniziative residenziali con tali risorse, occorre approfittare delle offerte che ci sono come in questo caso. Ringrazio Forium per questa opportunità e i docenti che hanno aderito al progetto.