Chiamaci al num.
+39 0571 360069

Sede: via del Bosco, 264/F
56029 Santa Croce sull'Arno (PI)
info@forium.it

certificazione accredia
15 Settembre 2022

Saida Nicolini e l’esperienza con il ‘Roncalli’: “Aiuto i docenti ad abbassare il loro ‘freno a mano'”

Categoria: #foriumdalcomune

I primi due giorni di settembre 2022, sessanta  insegnanti del “Roncalli” di Poggibonsi hanno preso parte a una due giorni focalizzata su: metodologie innovative per la didattica, gestione della dimensione emotiva degli studenti e delle studentesse, l’inclusione, l’ascolto e la comunicazione efficace.

Il Roncalli si è appoggiato all’agenzia formativa Forium di Santa Croce sull’Arno (Pisa), all’istituto tecnico “Carlo Cattaneo” di San Miniato (Pisa) quale soggetto capofila e all’Ipsia “Antonio Pacinotti” di Pontedera (Pisa) nell’ambito del progetto “Promo Skills” sostenuto dalla Regione Toscana per mettere in atto una vera e propria Summer School residenziale di due giorni, che ha avuto come sede il Siaf di Volterra (Pisa).

Tra i formatori in azione c’era la dottoressa Saida Nicolini – 53 anni di Pisa – che coi docenti ha affrontato moltissime tematiche che impattano sulla vita quotidiana degli insegnanti, cercando di fornire preziosi consigli e nuovi strumenti a disposizione per quanto riguarda gli aspetti comunicativi e non solo. Come? Lo abbiamo chiesto direttamente a Nicolini, che nella vita è formatrice e coach in ambito aziendale e scolastico.

Dottoressa Nicolini, come si è avvicinata alla formazione?

Svolgo da oltre 20 anni attività di docenza, Executive Coaching, Team Coaching e Consulenza HR in ambito prevalentemente aziendale. Ho iniziato nello stesso periodo di Forium, nei primi anni 2000. Ho conseguito entrambi i diplomi di Executive e Team Coaching presso la Scuola Europea di Coaching, con programmi di training accreditati presso ICF. Ho svolto i miei interventi in oltre 150 organizzazioni di medie e grandi dimensioni e oltre 35 istituzioni scolastiche progettando ed erogando percorsi di People Strategy e Change Management “cuciti su misura”, per oltre 16.000 ore d’aula.

Qual è la sua mission?

La mia missione è contribuire alla crescita delle persone facilitando l’espressione delle potenzialità delle persone e la valorizzazione dei talenti, sia individuali sia di team, affinché le persone possano esprimere la migliore versione di se stesse.
Aiuto a migliorare le performance individuali e a generare comportamenti congruenti con la strategia aziendale per raggiungere risultati concreti e osservabili. I valori a cui mi ispiro sono l’individuare e valorizzare il talento delle persone, sviluppare le potenzialità, avere un orientamento etico e volto al raggiungimento dei risultati. Aiuto le persone ad allineare i loro desideri con le azioni ed i risultati, contribuendo alla crescita delle loro competenze ed al potenziamento delle performance individuali e dei team. Rilevo i fabbisogni formativi dell’azienda e progetto percorsi anche pluriennali utilizzando il che il mio metodo che ho definito “Metodo Performance Strategy”, che integra la formazione manageriale, l’executive coaching individuale, il team coaching con interventi di consulenza ad hoc.

Come è stata organizzata questa due giorni?

L’evento prevedeva la suddivisione in tre gruppi, ognuno gestito da un formatore/docente. Al termine dei due giorni i professori hanno presentato i propri lavori in plenaria alla presenza del dirigente scolastico del Roncalli. Il taglio è stato interattivo ed esperienziale. Ho affrontato con loro le tematiche della leadership, della fiducia e della responsabilità, della comunicazione efficace e della gestione dei conflitti in classe fornendo loro le credenze potenzianti e offrendo strumenti di concreta applicabilità.

Ma come si capisce quando intervenire?

Io faccio domande alla persone (in questo caso ai professori), allo scopo di far acquisire loro consapevolezza e permettendo loro di attingere alle risorse interno.
Procedo fino ad arrivare alla radice del problema, proponendo loro una cornice diversa da cui osservare il problema. Abbiamo lavorato anche su alcuni casi concreti che abbiamo analizzato in aula. E da lì ho stimolato la riflessione attraverso le domande e fornito un feedback da cui è nato un piano di lavoro.

Quali sono le esigenze dei docenti?

Per fare un esempio, li vedo come delle Ferrari col freno a mano tirato e il mio compito – da formatore e coach – è cercare di abbassarlo per far esprimere le loro potenzialità. Se invece le problematiche riguardano il “motore”, allora lì devono intervenire altri professionisti, come psicologi e psicoterapeuti.
Si tratta, in sintesi, di potenziare quelle SOFT SKILLS che influiscono fino all’85% sulle performance di ognuno e che consentono di esprimere poi al meglio le proprie competenze tecniche.

Gli insegnanti come hanno reagito?

Molto bene direi, anche perché la due giorni è stata improntata alla concretezza e al pragmatismo.
Si sono messi in gioco, accettando la sfida di uscire dalla loro zona di comfort. Il seminario ha generato autoriflessione e maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche d’aula. Hanno apprezzato aver acquisito delle conoscenze e delle strategie da poter mettere in pratica sia con gli allievi sia con i colleghi.